Gli Affiliati non sono semplicemente due scultori, essi sono sopratutto un luogo, una ex cava di pietra rosa dove vivono e lavorano.
In questo luogo si fa della scultura una scienza, spostando continuamente il punto di vista ereditato dalla tradizione. Un viaggio a ritroso teso al rinnovamento e sconvolgimento delle nozioni date, raggiungendo un effetto di straniamento dell’opera d’arte: dall’estetica alla scienza, dalla forma alla natura.
Matteo Peducci nasce in Umbria nel 1980 e Mattia Savini in Toscana nel 1982. I due scultori si conoscono durante gli studi all’Accademia di Belle Arti di Carrara; da qui un indissolubile sodalizio fondato su interrogativi comuni e medesime visioni dell’arte.
Dal 2007 al 2010 l’importante lavoro in Thailandia che vede la realizzazione di tre monumenti: due per il parco sculture della Mahidol University e l’altro in onore della Principessa della Thailndia.
Contemporaneamente al lavoro in Thailandia, dal 2008 inizia una collaborazione con la Galleria Rubin di Milano che vede i due artisti impegnati in numerose mostre e fiere internazionali come la Kunst Zurich Art Fair e la Preview Berlin Art Fair.
Dal 2013 conducono ricerche sulla galvanoplastica sviluppando il metodo della Elettroscultura.
Sempre nel 2013 trasferiscono il loro laboratorio da Carrara ad Assisi dove iniziano a gettare le basi per la realizzazione di una vera e propria scuola, recuperando tutte quelle tecniche e modalità che li vedono oggi come i detentori di un sapere ormai perduto.
Risalgono al 2014 le ricerche sui processi di geopolimerizzazione e la stretta collaborazione con istituti universitari, tutt’oggi in vigore.
Nel 2017 i due artisti iniziano una collaborazione con la Eduardo Secci Contemporay di Firenze, esponendo il progetto artistico intitolato “Effetto Casimir”: un nuovo lavoro sulla scultura che si fa interprete degli studi scientifici di Hendrik Casimir in materia di energia quantistica.
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